TEATRO

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Non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti... È lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui.

JACQUES COPEAU

Sono convinto che la vita sia una continua ricerca di significato, un percorso fatto di incontri, esperienze e scoperte. È forse proprio perché c’erano delle ferite da lenire o delle emozioni da riparare, meglio ancora, da conoscere o riconoscere, che il teatro ha gradualmente assunto un ruolo sempre più importante nella mia vita.

È stato un’amicizia speciale a introdurmi al mondo del teatro molti anni fa, un legame che, nonostante tutto, sento ancora vivo e forte. Tutto è iniziato nel “lontano” 2012, quando con il “Kramer contro Kramer” di Avery Corman diretto da Patrick Rossi Gastaldi, ho fatto il mio debutto professionale come compositore nel Teatro delle Muse di Ancona. Da allora, numerosi sono stati gli incontri e le esperienze che mi hanno arricchito umanamente e professionalmente, regalandomi emozioni complesse ma necessarie per crescere. Questo viaggio nel mondo del teatro è stato un costante confronto con la mia finitezza e i miei limiti, ma anche una riscoperta della bellezza di ciò che sono, perché il teatro, in fondo, è verità.

Nel 2019, insieme alla mia attività di compositore e produttore musicale, ho intrapreso una nuova fase della mia carriera, mettendo a disposizione di alcune Città e realtà culturali la mia esperienza maturata negli anni nel mondo delle produzioni teatrali e dello spettacolo dal vivo. Oggi ho la preziosa opportunità di dirigere le stagioni di prosa del teatro Maria Caniglia di Sulmona e del teatro Talia di Tagliacozzo.

Tuttavia, il mio coinvolgimento va ben oltre la cura di queste stagioni teatrali. Grazie al lavoro di una moltitudine di professionalità e di amici siamo riusciti a dare vita ad una serie di progetti che abbracciano il mondo dei giovani, del sociale, della cultura e dell’arte. Questi progetti non si limitano alla semplice programmazione teatrale, ma si estendono a iniziative che promuovono l’educazione, l’integrazione sociale, lo sviluppo artistico e culturale delle comunità nelle quali operiamo. Credo fermamente che il teatro e le arti siano potenti strumenti di trasformazione sociale e che il loro impatto possa essere amplificato quando vengono integrati in progetti più ampi che coinvolgono attivamente i giovani e la società nel loro complesso.

Il ruolo che oggi rivesto non è solo una responsabilità, ma un’opportunità straordinaria per condividere la mia passione per l’arte e per contribuire alla crescita culturale delle comunità a cui appartengo. Sono grato, per questa motivazione, per ogni momento trascorso sulle scene, per ogni emozione condivisa con il pubblico e per ogni nuova sfida che mi permette di crescere e migliorare come artista e come uomo.